GIORDANIA: SEI CONDANNATI A MORTE PER CRIMINE DI VENDETTA

Il Tribunale per la Sicurezza dello Stato

18 Marzo 2021 :

Il Tribunale per la Sicurezza dello Stato giordano il 17 marzo 2021 ha condannato a morte sei uomini per la grave aggressione ai danni di un ragazzo di 16 anni, commessa per vendetta a Zarqa nell'ottobre dello scorso anno.
Altri quattro imputati nello stesso caso hanno ricevuto pene comprese tra 15 e un anno di reclusione.
Altri sette imputati sono stati assolti rispetto a tutte le accuse per mancanza di prove.
I 17 uomini, compreso uno che è ancora latitante ed è stato condannato a morte in contumacia, erano sotto processo per aver tagliato gli arti superiori del ragazzo e per avergli cavato un occhio lo scorso 13 ottobre per vendicare un omicidio commesso da un suo parente.
Gli imputati erano stati accusati di formazione di una banda, tentato omicidio, aver causato invalidità permanente, rapimento, aggressione, compimento di un atto terroristico, diffusione della paura, trasporto e possesso di strumenti contundenti, trasporto e possesso di armi senza licenza e resistenza alle forze di sicurezza.
Il team di difesa aveva contestato la giurisdizione del Tribunale sul caso durante le fasi iniziali del processo.
I documenti del Tribunale affermano che la vittima fu attirata dagli imputati in una zona deserta di Zarqa, dove fu aggredita per vendicare un omicidio commesso da uno dei suoi parenti.
Il procuratore, maggiore Yousef Khreisat, aveva chiesto al Tribunale di infliggere la massima punizione agli imputati.
Il Tribunale per la Sicurezza dello Stato era guidato dal giudice militare tenente colonnello Muwafaq Masaeed e comprendeva il giudice militare tenente colonnello Amer Halaseh e il giudice civile Afif Khawaldeh.
La sentenza sarà automaticamente rivista dalla Corte di Cassazione entro i prossimi 30 giorni.
L'aggressione causò indignazione, tristezza e paura nella società giordana e migliaia di persone usarono i social media per esprimere rabbia e disapprovazione per l'incidente, chiedendo al sistema giudiziario di stabilire la massima punizione contro gli autori.
Re Abdullah emise immediatamente direttive per fornire tutte le cure mediche necessarie al ragazzo, mentre il premier Bisher Khasawneh fece visita alla vittima in ospedale per verificare il suo stato di salute.

 

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