IRAN - Javad Rouhi, manifestante malato di mente, condannato a morte

IRAN - Javad Rouhi

22 Gennaio 2023 :

Javad Rouhi, manifestante malato di mente, condannato a morte.
L'Iran ha condannato a morte un uomo malato di mente con l'accusa di apostasia. È accusato di aver bruciato una copia del Corano durante una protesta contro il regime. I gruppi per i diritti umani avvertono che il 35enne è stato gravemente torturato in custodia e ha affrontato un processo iniquo, The Guardian ha segnalato giovedì.
Javad Rouhi, di un villaggio nel nord dell'Iran, è stato condannato a morte con 3 accuse: guerra contro Dio, corruzione sulla Terra e apostasia.
Dopo il suo arresto, il 22 settembre, è stato portato in una struttura di detenzione supervisionata dal Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche.
Dopo aver subito dure torture, attualmente è incapace di parlare e camminare.
Alla sua famiglia è stata concessa solo una visita prima dell'udienza in tribunale, con suo padre che ha detto: "Dopo non hanno permesso più visite o telefonate".
Rouhi, che soffre di una grave malattia mentale, è stato accusato di essere entrato in una caserma della polizia stradale locale lo scorso settembre, insieme ad altri due, e di aver dato fuoco all'edificio, con un incendio che si è esteso ad alcune copie del Corano che vi si trovavano.
I media statali iraniani hanno riferito che aveva "confessato di aver dato fuoco alla caserma".
A Rouhi è stato impedito di assumere un avvocato di sua scelta. Gli è stato imposto l’avvocato Habibullah Qazvini, scelto dai giudici. Il diritto ad avere un avvocato di fiducia non viene quasi mai riconosciuto agli imputati di reati in varia misura “politici”.
L’avvocato Qazvini ha comunque argomentato positivamente nei confronti del suo assistito: "I filmati delle telecamere a circuito chiuso mostrano solo che Javad Rouhi era presente sul luogo della manifestazione, ed anche le sue “confessioni” confermano solo questa parte dell’accusa. Non ci sono prove che abbia partecipato all'incendio e alla distruzione di proprietà pubbliche".
Ha aggiunto: “Javad si era separato dalla moglie a causa di malattie mentali e disoccupazione; a settembre era andato a Nowshahr per incontrare la sua ex moglie e cercare di convincerla a tornare con lui. Non aveva soldi, quindi aveva dormito per strada durante quei pochi giorni a Nowshahr prima del suo arresto.
A ulteriore prova di un processo iniquo, le accuse di Rouhi erano anche collegate alla morte di cinque manifestanti che i gruppi per i diritti affermano essere stati uccisi da agenti di sicurezza iraniani. Su questo caso vedi anche NtC 10/01/2023.

https://www.arabnews.com/node/2235501/middle-east

 

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