IRAN - L'esecuzione del “minorenne” Arman Abdolali è stata rinviata per la quinta volta

IRAN - Ghazaleh and Arman Abdolali

06 Novembre 2021 :

L'esecuzione del “minorenne” Arman Abdolali è stata rinviata per la quinta volta nelle ultime tre settimane. È ancora a rischio imminente di esecuzione. Nessuna spiegazione ufficiale è stata offerta sui suoi ripetuti trasferimenti per l'esecuzione. Il direttore di IHR, Mahmood Amiry-Moghaddam, ha dichiarato: “Oltre alla pena di morte che è una punizione crudele e disumana, l'esecuzione di minorenni è anche una violazione del diritto internazionale e il trasferimento ripetuto di un prigioniero per l'esecuzione è un chiaro esempio di tortura». Secondo le informazioni ottenute da Iran Human Rights, Abdolali è stato trasferito in isolamento in preparazione della sua esecuzione alle 18:00 del 31 ottobre. Mezz'ora dopo, è stato trasferito di nuovo nella sua cella nel reparto 2, cella 5.
In un'intervista al quotidiano Hamshahri il 2 novembre, Arman ha dichiarato: "Di solito ti trasferiscono per l'esecuzione uno o due giorni prima della data prevista, sei tagliato fuori da tutti. Pensi che dopo poche ore, o al massimo un giorno o due, non sarai vivo Anche oggi, penso che dovrei essere trasferito di nuovo per l'esecuzione e non so se sarò giustiziato domani o no. Sono stato trasferito cinque volte in isolamento in preparazione della mia esecuzione. E una volta, due anni fa, mi hanno persino portato al patibolo, ma i funzionari sono stati in grado di ottenere una proroga dai genitori di Ghazaleh (la sua presunta vittima) poco prima che l'esecuzione fosse eseguita. Ogni volta che vengo trasferito per l'esecuzione, penso che sarà la mia ultima volta". Ad oggi, nessuna spiegazione ufficiale è stata offerta sui suoi ripetuti trasferimenti per l'esecuzione. Arman è ancora a rischio esecuzione e la società civile internazionale e iraniana deve lavorare per la commutazione della sua pena, così come per quella degli altri minorenni condannati a morte. Arman Abdolali è nato il 9 marzo 1996 e aveva 17 anni al momento del presunto omicidio nel 2013. È stato condannato per omicidio senza che sia mai stato trovato un corpo.
Fonti hanno riferito a Iran Human Rights: “I filmati delle telecamere di sorveglianza hanno mostrato che Ghazaleh (la sua presunta vittima) lasciava l'edificio dopo aver incontrato Arman. Ma la polizia non ha mai indagato sulle prove». L'avvocato di Arman aveva precedentemente sottolineato il fatto che anche il tubo di metallo che Arman aveva confessato di aver usato per colpire la ragazza non era mai stata esaminata dalla polizia. Al momento dell'arresto, Arman è stato tenuto in isolamento per 74 giorni, durante i quali ha confessato l'omicidio. Successivamente è stato processato e condannato a qisas (retribution-in-kind) sulla base della confessione, senza tener conto del fatto che fosse un minorenne. Giorni prima della sua esecuzione, l'avvocato di Arman aveva scoperto che, stando a documenti universitari, Ghazaleh risultava aver chiesto, e ottenuto, un congedo dalla sua università, e che la sua polizza assicurativa era stata rinnovata. L’avvocato ha usato questi elementi per richiedere un nuovo processo. Due dei giudici che avevano precedentemente condannato Arman avevano concordato che fossero necessarie ulteriori indagini, e anche la famiglia di Ghazaleh ha concordato perché l’esecuzione venisse rinviata, anche se con una motivazione completamente diversa, ossia perché il ragazzo si decidesse a rivelare dove fosse nascosto il cadavere.
Il nuovo processo si è svolto davanti alla 5° sezione della Corte Penale. All’epoca Abdolali stava studiando per il suo master presso la Shahid Modarres University. Ancora una volta, ha negato l'omicidio e ha dichiarato di non sapere dove fosse il corpo, e di ritenere che la ragazza fosse viva. Il suo caso è stato successivamente deferito al tribunale penale di Teheran, che lo ha dichiarato colpevole di omicidio e lo ha condannato a qisas. La sentenza è stata confermata dalla Corte Suprema nel febbraio di quest'anno. L'Iran è uno dei pochi paesi al mondo che ancora applica la pena di morte per i minorenni. Il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici e la Convenzione sui Diritti dell'Infanzia, di cui la Repubblica islamica è firmataria, vietano l'emissione e l'attuazione della pena di morte per reati commessi da una persona di età inferiore ai 18 anni. Eppure, secondo i dati raccolti da IHR e dalle organizzazioni internazionali per i diritti umani, la Repubblica islamica è responsabile di oltre il 70% di tutte le esecuzioni di minorenni negli ultimi 30 anni. Le statistiche di IHR mostrano anche che almeno 64 minorenni sono stati giustiziati in Iran negli ultimi 10 anni, con almeno quattro giustiziati nel 2020.

Iran Human Rights | Article: Arman Abdolali’s Execution Postponed for Fifth Time in Three Weeks | (iranhr.net)

 

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