KUWAIT. CHIESTA PENA DI MORTE PER 34 IMPUTATI DI TERRORISMO

13 Giugno 2005 :

i pubblici ministeri hanno chiesto la condanna a morte per 34 delle 37 persone accusate di aver progettato azioni terroristiche in Kuwait e delle uccisioni di quattro poliziotti, avvenute nel corso di scontri a fuoco con le forze di sicurezza dell'emirato.
La richiesta formale presentata dall’accusa giunge in occasione della seconda udienza del processo iniziato lo scorso 24 maggio a Kuwait City.
I 37, di cui dieci in contumacia, sono sospettati di essere membri o simpatizzanti del gruppo 'I Leoni della Penisola', legato alle Brigate di Al Haramain saudite e ad Al Qaida.
Si tratta di 25 kuwaitiani, sette arabi privi di cittadinanza, due giordani, un saudita, un somalo e un australiano.
I tre per i quali non e' stata chiesta la pena capitale sono accusati di favoreggiamento, avrebbero cioè aiutato o nascosto altri membri del gruppo.
Ventidue degli imputati erano chiusi in una gabbia, con catene alle caviglie e guardati a vista da agenti delle forze speciali armati e incappucciati.
All'udienza non ha partecipato, perche' malata di cancro, Nuha al Enezi, vedova del presunto capo del gruppo, Amer Khleif al Enezi, morto in stato di detenzione otto giorni dopo l'arresto, avvenuto il 31 gennaio.
Tutti gli imputati hanno respinto le accuse. Alcuni hanno detto di essere stati torturati o maltrattati in carcere, e che le confessioni sono state loro estorte.
Dopo l'udienza e sei ore di camera di consiglio, il giudice Hani al Hamdan ha ordinato la liberta' provvisoria, dietro pagamento di una cauzione di 1.000 dollari ciascuno, per tre imputati: Nuha al Enezi, Nuri Mutashar Mudallal e Nasser Ali al Oteibi.
Per accertare se ci siano state o meno torture, il giudice ha inoltre stabilito che gli imputati vengano
sottoposti a esami medici, come chiesto dagli avvocati difensori, ed ha fissato la prossima udienza al 25 giugno.
I membri della cellula sono accusati di coinvolgimento in scontri con le forze di sicurezza, costati la vita a quattro poliziotti ed il ferimento di altri dieci. Nei combattimenti, avvenuti in gennaio, sono rimasti uccisi anche otto militanti.
Sono inoltre imputati di aver progettato il rapimento e l'uccisione di soldati americani e di occidentali residenti in Kuwait, come pure di aver preparato attacchi contro convogli militari Usa diretti in Iraq. Tra i capi d'accusa figurano il possesso illegale di armi e l'addestramento all'uso delle armi.
 

altre news