SRI LANKA: IL PRESIDENTE WICKREMESINGHE NON FIRMERÀ CONDANNE A MORTE

Il presidente dello Sri Lanka, Ranil Wickremesinghe

05 Settembre 2022 :

Il presidente dello Sri Lanka Ranil Wickremesinghe il 31 agosto 2022 ha informato la Corte Suprema, tramite il Procuratore generale, che non firmerà alcuna applicazione della pena di morte.
Lo ha comunicato il Procuratore generale aggiunto Nerin Pulle, che rappresenta la Procura generale nella questione delle petizioni sui diritti fondamentali presentate alla Corte per chiedere l'annullamento della decisione presa dall'ex presidente Maithripala Sirisena nel 2019 di giustiziare quattro condannati a morte per traffico di droga.
Le petizioni sono state presentate davanti a un collegio della Corte Suprema composto dai tre giudici Vijith Malalgoda, L.T.B. Dehideniya e Murdu Fernando.
Quando il Procuratore generale ha affrontato il tema, il presidente Ranil Wickramasinghe ha informato la Procura generale che non apporrà la sua firma per eseguire condanne a morte, chiedendo che di questo venga informata la Corte Suprema quando esaminerà il caso.
Il Procuratore generale aggiunto Nerin Pulle, che rappresentava la Procura generale, ha quindi dichiarato davanti alla Corte Suprema che il governo ha preso la decisione politica di non applicare la pena di morte e che tale decisione non cambierà.
Il presidente della Corte Suprema, il giudice Vijith Malalgoda, ha incaricato gli avvocati dei presentatori delle petizioni di informare la Corte alla prossima sessione, qualora sia necessario continuare con l’esame delle petizioni.
La Corte Suprema ha fissato l'udienza al 23 febbraio del prossimo anno.
Il 26 giugno 2019 l'ex presidente Maithripala Sirisena aveva dichiarato di aver deciso di firmare l'esecuzione di quattro prigionieri condannati a morte per reati legati alla droga.
Diverse parti, tra cui l'Associazione degli avvocati dello Sri Lanka, il Center for Policy Alternatives e l'Organizzazione per la Protezione dei Prigionieri, avevano presentato delle petizioni sui diritti fondamentali alla Corte Suprema contro la decisione dell'ex presidente. Le petizioni affermano che la decisione dell'allora presidente fosse contraria alla politica pubblica del Paese. Inoltre, i firmatari hanno presentato alla Corte fatti per dimostrare come la decisione di Sirisena fosse contraria ai principi internazionali sui diritti umani e ingiusta.
Pertanto, tali istanze chiedono alla Corte di emettere un'ordinanza che invalidi la decisione dell'ex presidente Maithripala Sirisena.
Sebbene i tribunali dello Sri Lanka continuino a emettere condanne a morte per crimini gravi come omicidio, stupro e traffico di droga, dal 1976 non sono state eseguite esecuzioni nel Paese.

 

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