TEATRO IN CARCERE PER DIMENTICARE LE SBARRE E RIPRENDERSI IL TEMPO

19 Novembre 2022 :

Adolfo Adamo* su Il Riformista del 18 novembre 2022

In un luogo non luogo, in un tempo non tempo, ci ritroviamo... Noi, in perenne attesa di chissà cosa. Non siamo attori, non siamo personaggi, siamo anime e, forse un’umanità ritrovata.
L’attesa diventerà speranza che si tramuterà in vita... Solo provando a vincere una battaglia epica: quella con se stessi.
È questo l’incipit di Hic et nunc, atto unico teatrale liberamente ispirato a “Il deserto dei tartari” di Dino Buzzati, andato in scena lo scorso 3 novembre 2022 al Teatro Alfonso Rendano di Cosenza, protagonisti gli ospiti della Casa Circondariale “Sergio Cosmai” di Cosenza. Una moviola di emozioni, punti di domanda, di memorie sepolte ma pulsanti che risalgono la china del tormento offrendosi a nuovi bagliori di vita, di speranza.
I detenuti coinvolti nel progetto “Amore Sbarrato” giunto al quarto capitolo, hanno rappresentato la collettività che si è riconosciuta e rivista nello spettacolo teatrale creato al termine di un lungo percorso laboratoriale durato un anno e fortemente voluto dal direttore Maria Luisa Mendicino, dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e dal PRAP, che hanno sempre puntato e sostenuto l’importanza di far svolgere attività mirate alla rieducazione del detenuto. Puntare direttamente al cuore della parola: educazione - rieducazione, respirarla all’interno del carcere e, fuori dal carcere, per la riabilitazione in società. È proprio grazie a questa importantissima sinergia che abbiamo potuto scrivere pagine di inclusione, di impegno civile e sociale. Abbattere i muri, abbattere le distanze, i pregiudizi ebbene è possibile se si punta ad un nuovo approccio culturale.
Lo spettacolo è un momento conclusivo bello ed esaltante ma è anche importante sottolineare le dinamiche che si creano durante il laboratorio in carcere.
Per poter cercare di capire il carcere occorre conoscerlo e “viverlo”.
I detenuti hanno l’urgenza di ascoltare la parola, di vestirla, di abitarla, solo così si accede a una nuova consapevolezza, al bisogno di conoscere l’autostima, di riappropriarsi della dignità, come, d’altronde recita la nostra Costituzione all’Articolo 3. Immersi in questa nuova esperienza, con il passare del tempo, vinta ogni forma di riottosità iniziale, i detenuti vivono sulla propria pelle l’importanza di percorrere insieme questo nuovo viaggio che li condurrà direttamente a compiere il “salto nel buio” e, proprio come gli astronauti dopo l’allunaggio, iniziano a muoversi e sentirsi più leggeri.
L’esperienza teatrale vissuta in tutte le fasi del laboratorio, ebbene, li cambia profondamente a tal punto che è naturale dimenticarsi anche del carcere, anche per questo “Amore Sbarrato” fa breccia nei loro cuori scuotendoli totalmente.
E allora che il tempo non rappresenta più per loro un nemico tedioso, che non passa mai, ora diventa un amico da ascoltare anche e soprattutto nei silenzi. Allora cosa si può fare vivendo l’esperienza del non facile gioco del fare teatro? Lasciarsi andare per vivere anche l’opportunità di diventare autori di se stessi. Raccontarsi, vedersi in modo diverso rispetto al passato. Questo sì che aiuta!
I detenuti hanno il bisogno di toccare con mano che esiste un’altra possibilità di riscatto, ne hanno bisogno per poter respirare la speranza, e per far questo è necessario che siano impegnati, per comprenderne l’importanza della responsabilità, del rispetto, della coerenza. Amano e si lasciano amare dal Teatro perché comprendono che è l’Arte più vicina alla vita. Questo per loro rappresenta un’autentica prova superata, una vittoria che custodiranno gelosamente nei loro cuori che hanno sofferto e fatto soffrire.
“Amore Sbarrato” punta anche a trasmettere la cultura delle regole attraverso la cultura della conoscenza unita al fare teatro. È possibile cambiare se tutti sentiamo la necessità di cambiare nessuno escluso!
Tenere alta l’attenzione sul carcere, sensibilizzare alle condizioni di chi sconta una pena, è fondamentale se si vuole puntare e vivere in una società attenta, dinamica e serena. Le risposte avute nello storico di “Amore Sbarrato” ci hanno indotto a prendere in considerazione la possibilità di realizzare all’interno della Casa circondariale un laboratorio stabile che punti a una compagnia permanente che aiuti a raggiungere gli obiettivi sempre sottesi alla nostra missione civile. Hic et nunc.
* Attore e regista
 

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