MALESIA: CONDANNA CAPITALE COMMUTATA IN 33 ANNI DI CARCERE E 12 FRUSTATE

Il palazzo di giustizia a Putrajaya ospita Corte d'Appello e Corte Federale

13 Dicembre 2023 :

Un cittadino del Bangladesh si è salvato dal patibolo in Malesia dopo che la Corte Federale di Putrajaya il 23 dicembre 2023 ha commutato la sua condanna a morte in 33 anni di carcere per aver ucciso un suo connazionale.
Il presidente della Corte d'Appello Tan Sri Abang Iskandar Abang Hashim, che ha presieduto il collegio della Corte Federale composto dai giudici Datuk Zabariah Mohd Yusof e Datuk Harmindar Singh Dhaliwal, ha inoltre ordinato che Shohel riceva 12 colpi di canna.
Il giudice Abang Iskandar ha dichiarato che la Corte Federale ha accolto il ricorso di Shohei per annullare la condanna a morte inflittagli dall'Alta Corte, sostituendola con 33 anni di prigione e 12 colpi di canna.
Ha ordinato che Shohel sconti la pena a partire dalla data dell'arresto, avvenuto l'11 febbraio 2017.
La Corte Federale ha tuttavia confermato la colpevolezza di Shohel per l’omicidio.
Shohel, 38 anni, operaio edile, è stato dichiarato colpevole dall'Alta Corte il 23 ottobre 2019 per l’omicidio di Polaus Kumar, 29 anni, un caposquadra, commesso in un appartamento in costruzione ad Alam Jaya, Jeram, Kuala Selangor, tra le 15:30 e le 16:40 del 9 febbraio 2017.
L’appello di Shohel era stato respinto il 2 novembre dello scorso anno.
Secondo gli atti, il corpo senza testa della vittima fu trovato al decimo piano di un condominio mentre la testa fu ritrovata al piano inferiore.
Dopo il suo arresto, Shohel ha condotto la polizia dove aveva nascosto un'ascia con cui aveva decapitato la vittima e gli abiti che indossava al momento dell'omicidio.
Nel procedimento presso la Corte Federale, il sostituto procuratore K. Mangai ha informato i giudici che Shohel avrebbe ritirato il suo ricorso contro la sua colpevolezza e che sia la difesa che l'accusa avrebbero presentato una richiesta alternativa.
L’avvocato di Shohel, Muhammad Amirrul Jamaluddin, ha chiesto alla Corte di commutare in carcere la condanna a morte del suo cliente a seguito dell’emendamento alla sezione 302 del codice penale che ha abolito la pena di morte obbligatoria e ha dato ai giudici la discrezionalità di imporre pene detentive.
L’avvocato difensore ha sostenuto che l'omicidio non sia stato premeditato, ma sia avvenuto all'improvviso a causa di una provocazione.
A rappresentare Shohei c'era anche l'avvocato Afifuddin Ahmad Hafifi.

 

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