MORATORIA, RADICALI: NELLE ULTIME ORE UTILI, UN MESSAGGIO A PRODI E D'ALEMA

14 Maggio 2007 :

una lettera sull’iniziativa per la moratoria della pena di morte è stata inviata dai Radicali al presidente del Consiglio Romano Prodi e al ministro degli esteri Massimo D'Alema. E' stata inviata per conoscenza anche al segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon, alla presidenza del Parlamento europeo, alla presidenza tedesca dell'Unione Europea, al presidente della Commissione Europea Barroso, ai Ministri degli Esteri dell’Ue e ai presidenti della Camera e Senato italiani.
“Caro Romano,
Premesso che, nel 1994, la Risoluzione sulla Moratoria Universale delle esecuzioni capitali presentata dal Governo italiano non fu approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU per soli 8 voti, e che 21 paesi degli attuali 27 membri dell’UE si astennero al momento del voto.
Premesso che, nel 1999, come e’ stato ricordato dall’allora Ambasciatore Italiano alle Nazioni Unite Francesco Paolo Fulci, l’Unione Europea in sede di CAGRE decise all’improvviso, alla vigilia del voto, di ritirare la Risoluzione che era stata presentata sempre a seguito dell’iniziativa italiana, quando era ormai sicuro il successo della sua approvazione.
Premesso che, nel 2003, l’allora Ministro degli Esteri Frattini, allora anche presidente di turno dell’UE, vide bocciare dall’Unione europea la proposta di presentare la Risoluzione all’Assemblea Generale, nonostante ne’ il Parlamento Italiano ne’ quello Europeo avessero subordinato la presentazione al consenso europeo.
Considerato anche che a fronte del successo e del sostegno che l’iniziativa italiana per la Moratoria sta suscitando a livello internazionale, rispetto a quanto e’ avvenuto nel 1994, nel 1999 o nel 2003, un ennesimo ed ulteriore rinvio a una o alla prossima Assemblea Generale, significherebbe esporsi a una grave responsabilità per il possibile intervenire di eventi, come ad esempio attentati terroristici, che possano finire di dissipare il clima di sostegno e di impegno a favore della Moratoria, esploso con la pur prevista conferma in appello della condanna a morte, e poi dell’esecuzione, di Saddam Hussein.
Tutto cio’ considerato, riteniamo che sarebbe un grave errore, dopo questi precedenti, attribuire ancora all’Unione Europea in quanto tale il ruolo guida di questa iniziativa, sia perche’ rarissimamente sui temi ed iniziative di politica internazionale si forma e viene usato il consenso dell’UE, sia perche’ potrebbe precludere la formazione di uno schieramento comprendente paesi leader di altre regioni come ad esempio il Sudafrica, le Filippine, il Brasile, il Messico ed altri. Com’e’ noto, questa e’ stata fin dall’inizio dell’anno la nostra impostazione, ma adesso constatiamo con soddisfazione che anche altre organizzazioni, come ad esempio Amnesty International, si sono espresse nettamente in questo senso.
Riteniamo che detta iniziativa debba restare italiana e, se del caso, della Presidenza tedesca dell’Unione europea e di quanti membri dell’Unione eventualmente lo richiedano. Per questo, il Consiglio Affari Generali e Relazioni Esterne di domani potrebbe dare mandato all’Italia di presentare al CAGRE di Giugno una lista di paesi co-sponsor su di un testo di risoluzione che corrisponda, in gran parte anche letteralmente, al testo della Dichiarazione contro la pena di morte gia’ sottoscritta da 91 paesi.
A fianco di tale testo su cui raccogliere i cosponsor, dovrebbe essere inviata ai paesi interessati anche una nota verbale con la quale si renda noto che, dato il carattere di straordinarieta’ di questa iniziativa, che punta a far approvare la Risoluzione nel corso di questa Assemblea Generale, si riterranno co-sponsor della Risoluzione quei paesi che non facciano pervenire obiezioni o commenti entro 10 giorni dalla sua ricezione secondo la norma del silenzio-assenso.
Inoltre, tale nota verbale dovrebbe anche contenere la chiara indicazione che la co-sponsorship della Risoluzione comporta anche l’impegno ad opporsi ad eventuali emendamenti sulla stessa, dovendo necessariamente preventivare uno svolgimento rapido dell’iniziativa di presentazione e di voto della Risoluzione.
A questo fine e’ urgente che siano presi - ci si augura perfezionati – gli opportuni contatti sia con la Presidenza dell’Assemblea Generale che del Comitato Generale per valutare tutti gli aspetti tecnici e politici per ottenere la messa all’ordine del giorno e il voto della Risoluzione sulla Moratoria.
Siamo infine lieti di constatare che la nostra iniziativa, sui piani politici, parlamentari e di lotta nonviolenta ad oltranza, si conferma essere a sostegno del Governo italiano, della Presidenza tedesca dell’UE e della Commissione Europea, per ottenere che finalmente l’ONU possa esprimersi a favore della Moratoria Universale, obiettivo di importanza storica che gia’ dal 1994 attende una decisione conforme alla sicura maggioranza di Paesi abolizionisti o che in pratica attuano una Moratoria nazionale.
In attesa che queste decisioni siano assicurate, le nostre iniziative politiche, nonviolente e parlamentari continueranno. Ci auguriamo che l’esito del CAGRE ci consenta di porre loro fine, o quantomeno di sospenderle.
Per il Partito Radicale Transnazionale, per Nessuno Tocchi Caino e per Radicali Italiani:
Emma Bonino, Ministro per il Commercio Internazionale e gli Affari Europei
Marco Pannella, Parlamentare Europeo
Marco Cappato, Parlamentare Europeo
Sergio D’Elia, Deputato, Italia
Maurizio Turco, Deputato, Italia
Matteo Mecacci, Rappresentante all’ONU, PRT e NTC
Elisabetta Zamparutti, Tesoriera di Nessuno tocchi Caino
Rita Bernardini, Segretaria di Radicali Italiani
Niccolo’ Figa’ Talamanca, Direttore dei Progetti di “Non c’è Pace senza Giustizia”
Marco Perduca, Segretario della Lega Internazionale Antiproibizionista
Valter Vecellio, Claudia Sterzi, Guido Biancardi, Michele Rana, Lucio Bertè, in sciopero della fame ad oltranza dal 16 aprile insieme a Marco Pannella e Sergio D’Elia”.
 

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