17 Aprile 2008 :

oltre 1.250 esecuzioni note e un numero ancora più alto di esecuzioni praticate in segreto da paesi come Cina, Mongolia e Vietnam.
Sono i dati del Rapporto di Amnesty International relativi al 2007, che sottolinea come in 24 paesi siano state giustiziate almeno 1.252 persone e in 51 paesi siano state emesse almeno 3.347 sentenze capitali.
L'Organizzazione stima che nei bracci della morte del mondo si trovino circa 27.500 prigionieri in attesa di esecuzione.
Nel 2007 Amnesty ha registrato un incremento del numero di esecuzioni in Iran (317 contro le 177 del 2006), 143 in Arabia Saudita (contro 39) e Pakistan (135 contro 82).
Secondo il Rapporto, l'88 per cento delle esecuzioni note e' avvenuto in Cina, Iran, Arabia Saudita, Pakistan e Stati Uniti.
L'Arabia Saudita ha il piu' alto numero di esecuzioni pro-capite, seguono Iran e Libia.
Amnesty ha registrato almeno 470 esecuzioni in Cina, la cifra piu' alta in assoluto, tuttavia l’Organizzazione ritiene che il totale effettivo sia molto più alto, dal momento che Pechino considera segreto di stato le cifre sulla pena capitale.
"L'uso segreto della pena di morte deve cessare: il velo che avvolge la pena di morte deve essere sollevato. Diversi governi sostengono che le esecuzioni avvengono con il sostegno della popolazione. La gente ha perciò il diritto di sapere cosa viene fatto in suo nome”, scrive AI.
Inoltre, in violazione del diritto internazionale, tre Paesi (Arabia Saudita, Iran e Yemen) nel 2007 hanno eseguito condanne a morte nei confronti di imputati che avevano meno di 18 anni al momento del reato.
"Il fatto che la risoluzione dello scorso dicembre sia stata adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con una cosi' chiara maggioranza", ha scritto Amnesty in una nota, "mostra che l'abolizione globale e' possibile".
Amnesty ha reiterato l'appello "a tutti i governi di dare seguito all'impegno assunto all'Onu e abolire la pena di morte una volta per tutte".