PENA DI MORTE. D'ELIA, IL PROBLEMA NON E' L'INIEZIONE LETALE MA L'ANACRONISMO DELLA PENA DI MORTE

Sergio D'Elia, segretario di Nessuno tocchi Caino

17 Aprile 2008 :

sulla sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti sulla costituzionalità dell'iniezione letale, il Segretario di Nessuno tocchi Caino, Sergio D'Elia, ha dichiarato: 
"La Corte Suprema degli Stati Uniti non era chiamata a decidere sulla pena di morte in sé ma sulla crudeltà e inusualità del metodo di esecuzione. Ma il problema di fondo non è la umanità o meno, la civiltà o meno del modo di eseguire una sentenza capitale, ma l'anacronismo della pena di morte nel terzo millennio in cui ormai siamo.
Ragion per cui la sentenza della Corte Suprema non può essere considerata uno stop al processo abolizionista tanto meno una controindicazione rispetto al valore politico e di indirizzo della risoluzione Onu, peraltro non vincolante giuridicamente, sulla moratoria universale delle esecuzioni capitali.
La recente abolizione della pena di morte nel New Jersey e le moratorie legali o di fatto in atto in Illinois, Maryland, California, New York, North Carolina sono prova di un processo irreversibile in atto anche negli Stati Uniti, dove le abolizioni e le moratorie possono essere decise solo dal Congresso oppure, dato il sistema federale, dalle assemblee legislative o dai Governatori dei singoli Stati federati."
 

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