PENA DI MORTE: “NESSUNO TOCCHI CAINO”, CONTINUA NEL MONDO PROCESSO VERSO ABOLIZIONE PENA CAPITALE

Gail Chasey che interviene

29 Luglio 2009 :

l’evoluzione positiva verso l’abolizione della pena di morte in atto nel mondo da oltre dieci anni, si è confermata nel 2008 e anche nei primi sei mesi del 2009. Dopo che nel 2007 ben 9 Paesi avevano cambiato status rafforzando ulteriormente il fronte a vario titolo abolizionista, altri 5 lo hanno fatto nel 2008 e nei primi sei mesi del 2009.
E' quanto sottolinea il Rapporto di Nessuno tocchi Caino, presentato a Roma in occasione della consegna del premio "L'Abolizionista dell'Anno 2009", conferito quest'anno a due personalita' americane, il governatore Bill Richardson e la parlamentare Gail Chasey dello Stato del New Mexico, che il 18 marzo scorso ha deciso l'abolizione della pena di morte.
L’Uzbekistan è passato da mantenitore ad abolizionista il 1° gennaio 2008. La Sierra Leone, nel 2008, ha superato dieci anni senza praticare la pena di morte e quindi va considerata abolizionista di fatto. Il 6 agosto 2008, con l’abolizione del Codice di Giustizia Militare, l’Argentina, già abolizionista per crimini ordinari, ha cancellato anche l’ultima traccia di pena di morte presente nell’ordinamento del Paese. Nell’aprile 2009 il Burundi ha adottato un nuovo codice penale che abolisce la pena di morte. Nel giugno 2009, il parlamento del Togo ha votato all’unanimità la legge che abolisce la pena di morte.
Quindi, i Paesi o i territori che hanno deciso di abolirla per legge o in pratica sono oggi 151. Di questi, i Paesi totalmente abolizionisti sono 96; gli abolizionisti per crimini ordinari sono 8; quelli che attuano una moratoria delle esecuzioni sono 5; i Paesi abolizionisti di fatto, che non eseguono sentenze capitali da oltre dieci anni o che si sono impegnati internazionalmente ad abolire la pena di morte, sono 42.
I Paesi mantenitori della pena di morte sono scesi a 46, a fronte dei 49 del 2007, dei 51 del 2006 e dei 54 del 2005.
Nel 2008, i Paesi che hanno fatto ricorso alle esecuzioni capitali sono stati 26, come nel 2007. Le esecuzioni sono state almeno 5.727, a fronte delle almeno 5.851 del 2007.
Sul terribile podio dei primi tre Paesi che nel 2008 hanno compiuto più esecuzioni nel mondo figurano, come nel 2007, tre Paesi autoritari: la Cina, che ne ha effettuate almeno 5.000, circa l’87,3% del totale mondiale; l’Iran con almeno 346 e l’Arabia Saudita con 102.
Ancora una volta, l’Asia si conferma essere il continente dove si pratica la quasi totalità della pena di morte nel mondo: almeno 5.666 esecuzioni (il 98,9%).
Le Americhe sarebbero un continente praticamente libero dalla pena di morte, se non fosse per gli Stati Uniti e Saint Kitts e Nevis, gli unici due Paesi del continente che hanno compiuto esecuzioni nel 2008: 37 negli USA (erano state 42 nel 2007 e 53 nel 2006) e 1 a Saint Kitts (dopo dieci anni di moratoria di fatto).
In Africa, nel 2008 la pena di morte è stata eseguita solo in 5 Paesi (erano stati 7 nel 2007) dove sono state registrate almeno 19 esecuzioni contro le almeno 26 del 2007 e le 87 del 2006 effettuate in tutto il continente.
In Europa, la Bielorussia continua a costituire l’unica eccezione in un continente altrimenti totalmente libero dalla pena di morte. Nel 2008, sono state effettuate almeno 4 esecuzioni.
Dei 46 mantenitori della pena di morte, 36 sono Paesi dittatoriali, autoritari o illiberali. In 20 di questi Paesi, nel 2008, sono state compiute almeno 5.662 esecuzioni, circa il 98,9% del totale mondiale. Sono solo 10 invece i Paesi mantenitori che possiamo definire di democrazia liberale, 6 dei quali nel 2008 hanno praticato la pena di morte effettuando in tutto 65 esecuzioni, circa l’1,1% del totale mondiale: Stati Uniti (37), Giappone (15), Indonesia (almeno 10), Botswana (almeno 1), Saint Kitts e Nevis (1). Esecuzioni potrebbero essere avvenute anche in Mongolia, anche se non risultano dati ufficiali.
 

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