21 Luglio 2022 :

Il tribunale penale di Ajman, negli EAU, ha condannato a morte un cittadino asiatico di 30 anni per l'omicidio del suo datore di lavoro, ha riferito il Khaleej Times il 6 luglio 2022.
L'imputato era stato arrestato con l'accusa di aver tagliato la gola alla vittima e di averla accoltellata più volte. Le telecamere di sorveglianza avrebbero catturato i dettagli del crimine.
La sala operativa della polizia ricevette una telefonata che segnalava un accoltellamento nei pressi di una caffetteria nel centro di Ajman. La squadra di polizia raggiunse la scena del crimine trovando una persona in una pozza di sangue.
Quando il Pubblico Ministero ha interrogato l’imputato, questi ha ammesso di aver premeditato l’omicidio del titolare dell’azienda, della sua stessa nazionalità.
L’imputato ha detto che la vittima lo avrebbe portato negli Emirati Arabi Uniti con un visto turistico per lavorare. Avrebbe quindi accettato di portare persone dal loro Paese a lavorare per il titolare. Tra loro sarebbe stato raggiunto un accordo secondo cui la vittima avrebbe fornito i visti a nove persone.
Il condannato ha dichiarato al pubblico ministero che la vittima si sarebbe rifiutata di completare le procedure per la residenza dei nove uomini, senza pagare loro lo stipendio per quattro mesi.

11 Giugno 2022 :

Un uomo di origine asiatica è stato condannato a morte negli Emirati Arabi Uniti il 1° giugno 2022 dal tribunale di Umm Al Quwain per aver ucciso la sua ragazza.
L'imputato è stato riconosciuto colpevole di aver ucciso intenzionalmente la giovane con un coltello. Dopo aver pugnalato a morte la vittima, l’uomo ha tentato il suicidio, ma è stato salvato.
Secondo la polizia, l'imputato e la vittima avevano una relazione e avevano anche in programma di sposarsi fino a otto mesi prima che si verificasse il crimine. La loro relazione sarebbe entrata in crisi poiché l'uomo sospettava che la ragazza, anche lei asiatica, avesse un'altra relazione.
Il giorno dell'omicidio, la coppia prese il trasporto aziendale per raggiungere il loro posto di lavoro, al mattino. Non molti lavoratori erano in servizio a quell'ora, quindi l'imputato ne avrebbe approfittato.
La vittima era andata al bagno delle donne. L'imputato l'ha seguita e l'ha accoltellata, provocandole lesioni al torace e all'addome. Una delle pugnalate è stata fatale avendo perforato il polmone sinistro e reciso i vasi sanguigni. Ciò ha causato un'emorragia abbondante e una crisi circolatoria che ha portato alla morte della ragazza.
Durante l'interrogatorio della Procura, l'imputato ha ammesso di aver ucciso la vittima colpendola più volte con un coltello.
L'imputato ha affermato di essere stato accoltellato dalla ragazza quando le aveva chiesto chiarimenti sulla loro relazione, sui piani matrimoniali e sui legami con altri uomini. Nel corso della conversazione, la ragazza sarebbe andata in una stanza a prendere un coltello e l’avrebbe colpito.
L’uomo ha detto di aver pugnalato la ragazza per vendetta.
L'imputato ha anche negato di aver tentato suicidio. Il processo è stato condotto in collegamento audio-video.

21 Aprile 2022 :

Un operaio edile pakistano è stato condannato a morte dal tribunale penale di Dubai il 20 aprile 2022 per l’omicidio di una coppia indiana.
L'imputato 26enne si sarebbe nascosto fuori dalla villa della coppia, Hiren Adhiya, 48 anni, e Vidhi Adhiya, 40 anni, ad Arabian Ranches per sei ore prima di entrare di nascosto attraverso una porta del patio restata aperta, la notte del 17 giugno 2020.
Aveva in mente di rubare denaro e gioielli che aveva visto durante i lavori di manutenzione della villa nel dicembre 2019.
Si sarebbe introdotto nella casa nel quartiere Mirador di Arabian Ranches rubando 1.965 Dirham da un portafoglio al piano terra. Poi è salito al piano di sopra in cerca di altro.
Quando Adhiya si è svegliato per il rumore provocato dall’intruso, l'imputato lo ha pugnalato numerose volte, uccidendolo.
Anche la moglie è stata uccisa con numerose coltellate.
Mentre l'aggressore si precipitava fuori dalla camera da letto, ha incontrato la figlia della coppia, che all'epoca aveva 18 anni, e l'ha pugnalata al collo, provocandole gravi ferite.
Gli investigatori hanno trovato un'impronta insanguinata sulla parete della villa e una maschera sul letto delle vittime con campioni di sangue corrispondenti al DNA dell'accusato. Hanno anche recuperato il coltello a circa 500 metri dalla villa.
L'aggressore è stato arrestato pochi giorni dopo a Sharjah.
I pubblici ministeri hanno chiesto la pena di morte contro l'imputato sostenendo che il crimine fosse premeditato e pianificato.
La sentenza può essere impugnata entro 15 giorni.

14 Marzo 2022 :

Un uomo di origine africana è stato condannato a morte negli Emirati Arabi Uniti per aver ucciso il suo compagno di stanza pugnalandolo al petto e al cuore, ha riportato Khaleej Times il 13 marzo 2022.
La sentenza capitale è stata emessa dal tribunale di Umm Al Quwain, che ha riconosciuto colpevole il 35enne di aver ucciso il suo connazionale di 45 anni.
I due condividevano una stanza in una casa in affitto nel distretto Al Hamra di Umm Al Quwain, in cui risiedevano con altri connazionali.
Uno dei residenti, testimone dell'omicidio, ha affermato che l'imputato stava disturbando la vittima parlando al telefono con la moglie, il che avrebbe portato a una discussione tra i due.
La vittima ha poi colpito l'imputato in faccia ferendolo al naso e l'imputato avrebbe reagito pugnalandolo due volte, ha aggiunto.
L'imputato ha tentato la fuga dopo il crimine, ma è stato trattenuto e legato da altri inquilini in attesa dell'arrivo della polizia.

16 Febbraio 2022 :

Un giovane è stato condannato a morte il 16 febbraio 2022 negli Emirati Arabi Uniti per gli omicidi di tre suoi familiari ad Al Ain, per una disputa riguardante un’eredità.
Il tribunale penale di primo grado di Al Ain ha ritenuto l'imputato colpevole di omicidio premeditato.
È stato anche riconosciuto colpevole di possesso di due armi da fuoco e munizioni senza licenza, oltre che di possesso e consumo di sostanze psicotrope.
Il suo complice, il secondo imputato nel caso, è stato condannato a 15 anni di carcere per aver partecipato all'omicidio e per possesso illegale di armi da fuoco.
Il tribunale ha ordinato al primo imputato di pagare la "diya" o prezzo del sangue ai familiari delle vittime.
Secondo il tribunale, il primo imputato ha ucciso intenzionalmente le vittime dopo aver preparato due armi da fuoco caricandole di munizioni.
Si sarebbe recato a casa delle vittime, aprendo il fuoco.
Sarebbe stato aiutato nell’attacco dal secondo imputato.
Le indagini della polizia e della pubblica accusa hanno rivelato che il principale imputato è un ex detenuto che aveva litigato con i familiari sull'eredità e che in precedenza li aveva minacciati di morte.
Dopo aver ucciso le vittime, i due uomini hanno lasciato la casa, portando con sé le due armi e le restanti munizioni.
L'imputato principale ha in seguito informato la polizia del fatto e si è consegnato, confessando di aver commesso gli omicidi.
Durante l'interrogatorio della pubblica accusa e in tribunale, ha ammesso di aver sparato e ucciso i suoi familiari.
Il secondo imputato ha ammesso di essere stato presente sulla scena degli omicidi e di aver trasportato l’omicida e le armi con la propria auto.

20 Gennaio 2022 :

La Corte di Cassazione di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, ha confermato la condanna a morte di un cittadino emiratino riconosciuto colpevole dell’omicidio premeditato del padre, ha comunicato la stessa Corte il 17 gennaio 2022.
La Corte si è detta convinta che il condannato avesse deciso di uccidere suo padre e che avesse preparato un'arma affilata per compiere l'omicidio.
Dopo aver incontrato il padre, lo avrebbe colpito in diverse parti del corpo, provocando ferite che hanno portato alla sua morte. L'uomo aveva anche deliberatamente danneggiato il veicolo del fratello per impedirgli di portare il padre ferito in ospedale per le cure.
Secondo testimoni e indagini, l'uomo chiedeva costantemente soldi a suo padre, con la vittima che ogni tanto gli dava i soldi e talvolta rifiutava, sapendo che il figlio usava i soldi per comprare sostanze stupefacenti.
Il giovane aveva precedentemente picchiato suo padre per essersi rifiutato di dargli i soldi necessari per comprare la droga.
In passato era stato riconosciuto colpevole in un caso di abuso di droga, per cui era stato ricoverato in un centro di riabilitazione.
Sulla base degli atti, il giorno del crimine l'imputato ha attirato suo padre nel cortile di casa con la scusa di dovergli parlare. Non appena la vittima si è avvicinata, l'imputato l’ha pugnalata 36 volte con un oggetto appuntito in diverse parti del corpo. Il fratello dell'imputato, vedendo l'accaduto dal balcone della sua camera, si è precipitato giù mettendo in macchina il padre con l'intenzione di portarlo in ospedale. Tuttavia, utilizzando il proprio veicolo, l'imputato ha bloccato la strada al fratello, schiantandosi più volte contro il suo veicolo, provocandone la rottura.
Il secondo fratello dell'imputato, che si trovava fuori casa al momento dell'incidente, ha allertato la polizia. Avendo ricevuto una chiamata da suo padre e sentendo le sue grida durante la chiamata, aveva capito cosa stesse succedendo, poiché conosceva precedenti casi in cui suo padre era stato ferito. Anche il fratello della vittima era accorso per portarla in ospedale, tuttavia l’uomo era già morto.
L'omicidio è avvenuto durante il periodo delle preghiere di Taraweeh lo scorso Ramadan. L'imputato era stato condannato a morte nel settembre 2021 dal tribunale penale di Al Ain.

07 Aprile 2022 :

Una cittadina israeliana è stata condannata a morte negli Emirati Arabi Uniti il ​​5 aprile 2022 per possesso di mezzo chilo di cocaina.
La donna, identificata come Fida Kewan, 43 anni di Haifa, è arrivata ad Abu Dhabi nel marzo dello scorso anno. Il suo appartamento è stato perquisito entro una settimana dal suo arrivo dalla polizia, che trovò la droga e arrestò la donna.
Kewan ha affermato che la sostanza non era sua. Il suo avvocato dovrebbe presentare appello.
Negli Emirati Arabi Uniti, le condanne a morte di solito non vengono eseguite e vengono invece sostituite con un'altra pena, il più delle volte una lunga pena detentiva.
Kewan è stata "torturata e picchiata" per farla confessare, ha detto a KAN News suo fratello Khaled. "[Le autorità emiratine] non ce l'hanno fatta vedere... È da sola ed è stata incolpata per un caso che non ha nulla a che fare con lei".
Sua sorella ha aggiunto che Kewan è attualmente in sciopero della fame per il trattamento che avrebbe ricevuto mentre era detenuta ad Abu Dhabi.
Contattato dalla famiglia, il ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato di essere a conoscenza del caso e che se ne sta occupando.
Un certo numero di israeliani è stato sorpreso a contrabbandare droga negli Emirati Arabi Uniti da quando sono stati firmati gli Accordi di Abramo.
L'anno scorso, Khalil Dasuki, residente a Lod, è stato arrestato a Dubai per aver tentato di trafficare cocaina pura per un valore di 136 milioni di dollari. La polizia di Dubai all’epoca lo ha definito il più grande sequestro di droga nella regione.
La polizia di Dubai ha annunciato di recente di aver sventato un tentativo di traffico di 500 kg di cocaina pura in un'operazione denominata "Scorpion". La droga era nascosta in un container.
A febbraio Dasuki era a rischio di condanna a morte.

12 Gennaio 2022 :

Il tribunale penale di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti ha condannato a morte due cittadini filippini per detenzione e spaccio di stupefacenti e sostanze psicotrope, ha riportato il Khaleej Times il 4 gennaio 2022.
Il Tribunale ha disposto il sequestro e la distruzione delle sostanze sequestrate, il sequestro degli apparecchi telefonici e di tutti gli strumenti utilizzati nella commissione del reato, nonché dei proventi del traffico di droga.
I due imputati avrebbero svolto attività criminale di spaccio di sostanze stupefacenti e psicotrope per conto di spacciatori che agiscono dall'estero, in cambio di denaro.
Avrebbero ricevuto ingenti quantità di droga, che erano state preventivamente depositate in luoghi nascosti, dei quali venivano poi comunicate le coordinate per il ritiro.
I prodotti venivano quindi suddivisi, confezionati e distribuiti nei luoghi ritenuti adatti: coordinate e foto venivano trasmesse allo spacciatore, che a sua volta le inoltrava tramite WhatsApp ai tossicodipendenti che volevano procurarsi le sostanze.
Avendo sospetti sui due filippini, le forze di polizia hanno perquisito le loro residenze trovando una sostanza cristallina che le analisi hanno in seguito rivelato essere una sostanza psicotropa proibita. La polizia ha anche trovato i telefoni utilizzati dai due imputati per vendere droga tramite i social.

11 Luglio 2022 :

Una cittadina israeliana è stata condannata all'ergastolo a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, ha comunicato il suo team di difesa il 7 luglio 2022, dopo che la scorsa settimana una corte d'appello aveva annullato la condanna a morte per possesso di una sostanza illegale.
Fidaa Kiwan era stata condannata a morte lo scorso aprile, tuttavia la Corte d'Appello federale di Abu Dhabi ha annullato la pena, con grande gioia dei suoi avvocati Shadi Saruji e Tami Ullman, che hanno definito la sentenza "una decisione umana e giusta”.
Parlando all'emittente pubblica Kan sulla sentenza la scorsa settimana, Ullman aveva previsto che Kiwan sarebbe stata condannata al carcere e assicurato che il team di difesa avrebbe lavorato per "portarla in Israele il più rapidamente possibile".
Kiwan, 43enne residente ad Haifa e titolare di uno studio fotografico, sarebbe andata a Dubai per lavoro su invito di un conoscente palestinese un anno fa.
È stata arrestata poco dopo, il 17 marzo 2021, dopo che una perquisizione nel suo appartamento ha rivelato la presenza di droga. La donna ha affermato che la cocaina non era sua.
“Non avrei mai pensato in tutta la mia vita di ricevere una condanna a morte. Non credo accadrà. Questo è un paese moderno", ha detto Kiwan a Kan ad aprile.
Secondo gli atti processuali, Kiwan avrebbe incontrato un uomo di nome Yassin Ibrahim Nagiar prima di recarsi negli Emirati Arabi Uniti, che le avrebbe offerto un pagamento mensile di 47.000 NIS (13.700 dollari) per vendere droga.
All'arrivo nel Paese, un agente di polizia sotto copertura ha organizzato un incontro con lei in un veicolo, in cui l'agente ha comprato da lei una sostanza illegale, afferma il documento del tribunale.
Il fratello di Kiwan ha accusato le autorità degli Emirati Arabi Uniti di aver picchiato sua sorella per costringerla a una confessione, ha riportato il sito di notizie Walla.
Gli Emirati Arabi Uniti sono noti per le loro rigide leggi antidroga, con i condannati per traffico di droga che rischiano la pena capitale. Tuttavia, in molti casi le condanne a morte non vengono applicate e tendono a essere convertite in pesanti pene detentive.

30 Giugno 2022 :

Una Corte d’appello degli Emirati Arabi Uniti ha annullato la condanna a morte che era stata emessa all'inizio di quest'anno nei confronti di una cittadina israeliana per possesso di cocaina, ha comunicato il suo avvocato il 28 giugno 2022.
Fida Kiwan, cittadina palestinese di Israele, era stata arrestata a Dubai nel marzo 2021 dopo che mezzo chilogrammo di cocaina era stato trovato in un appartamento che aveva preso in affitto.
La donna aveva affermato che la cocaina non era sua.
Il caso è stato un potenziale test dei rapporti tra i due Paesi, che hanno normalizzato le relazioni nel 2020, nel primo dei cosiddetti Accordi di Abramo tra Israele e quattro paesi arabi.
Mordechai Tzivin, l’avvocato israeliano che rappresenta Kiwan, ha precisato che la sua condanna a morte è stata annullata in appello, ma che probabilmente riceverà una lunga pena detentiva.
Non ci sono stati commenti immediati da parte delle autorità israeliane o degli Emirati.
La normalizzazione dei rapporti tra Emirati Arabi Uniti e Israele ha trasformato Dubai in una destinazione turistica israeliana e diversi alti funzionari israeliani hanno incontrato le controparti nello Stato del Golfo.
Il ministero degli Esteri israeliano ha affermato di aver seguito il caso di Kiwan attraverso il suo dipartimento consolare e i suoi rappresentanti negli Emirati Arabi Uniti.
I media israeliani hanno riferito che Kiwan si era recata a Dubai per lavoro, su invito di un conoscente palestinese. Era stata arrestata poco dopo, a seguito di una perquisizione nel suo appartamento che avrebbe portato al ritrovamento della sostanza.

12 Aprile 2022 :

Un alto funzionario israeliano il 5 aprile 2022 ha dichiarato che Fida Kiwan, la cittadina israeliana condannata a morte negli Emirati Arabi Uniti per traffico di droga, non sarà giustiziata ma sconterà invece una pena detentiva.
Kiwan è stata condannata a morte la scorsa settimana per traffico di droga.
Israele non considera il suo arresto e la sua condanna come una crisi diplomatica, ma come un incidente giudiziario, e la questione non è emersa nelle conversazioni tra il ministro degli Esteri Yair Lapid e altri diplomatici israeliani e le loro controparti negli Emirati Arabi Uniti.
Funzionari israeliani che seguono la vicenda non si aspettano che i leader politici agiscano per il rilascio dal carcere di Kiwan e il rientro in Israele, come è successo nel caso di Naama Issachar, che è stata incarcerata in Russia per reati di droga e rilasciata dopo 10 mesi di prigione in quel Paese.
Secondo una fonte, ciò è dovuto al fatto che i funzionari ritengono che Kiwan, condannata per un grave reato, non sia stata incastrata, come lei sostiene. Tuttavia, Israele sta lavorando per una riduzione della pena nel processo di appello.
Kiwan è stata sorpresa a vendere droga a un agente di polizia sotto copertura, secondo il verdetto. Altre tre persone interrogate dalla polizia locale hanno detto di aver comprato droga da lei.
Il ministero degli Esteri israeliano ha appreso dell'arresto di Kiwan circa un anno fa e i rappresentanti del ministero sono rimasti in contatto con lei durante il processo, aiutando la sua famiglia a farle visita.
I membri della famiglia di Kiwan si sono rivolti ai membri arabi della Knesset e ad Amnesty International per una riduzione della condanna. Amnesty non ha ancora deciso se intervenire nel suo caso.
Ayman Odeh, membro della Knesset e presidente della Lista Araba Unita, ha dichiarato in merito al caso che "Stiamo lavorando con ogni funzionario competente per annullare la sentenza di Fida Kiwan e salvarle la vita. Ha aggiunto di aver chiamato il presidente Isaac Herzog e il ministro degli Esteri Yair Lapid sollecitando il loro intervento.
Quasi 300 cittadini israeliani si trovano nelle carceri di tutto il mondo dopo essere stati condannati per vari reati, tra cui traffico di droga, frode, furto e stupro.