Protocollo di intesa tra il Consiglio Nazionale Forense e Nessuno tocchi Caino

Sergio D'Elia e Andrea Mascherin firmano il Protocollo

30 May 2017 :

Protocollo di intesa tra il Consiglio  Nazionale Forense e Nessuno  tocchi Caino

Il Consiglio nazionale Forense, breviter C.N.F., con sede in Roma, alla via del Governo Vecchio, n. 3, rappresentato dal suo presidente e legale rappresentante pro tempore avv. Andrea Mascherin, domiciliato per la carica presso la sede del C.N.F.

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Nessuno tocchi Caino, con sede in Roma alla via di Torre Argentina, n. 76, rappresentata dal suo presidente e legale rappresentante pro tempore, domiciliato per la  carica  presso  la sede di  Nessuno  tocchi Caino

 

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Considerato che Nessuno tocchi Caino è organizzazione capofila del progetto "Contenere la pena di morte  in  tempo  di guerra al terrorismo in Egitto, Somalia e Tunisia" approvato dalla Commissione europea (ENI/2016/376-926) della durata di tre anni (2017-2019);

Considerato che le parti condividono l'obiettivo generale del progetto di ridurre in Egitto, Somalia e Tunisia il ricorso alla pena di morte, a partire dal suo contenimento nei limiti degli obblighi che derivano agli Stati dagli standard internazionali esistenti, per giungere all'introduzione di una moratoria delle esecuzioni in vista dell'abolizione definitiva della pena di morte, come chiesto dall'Assemblea Generale  delle Nazioni Unite;

Considerato che le parti sono consapevoli che l'azione si colloca in una particolare fase storica, quella  della cosiddetta "guerra al terrorismo", in cui le logiche emergenziali e securitarie rischiano di compromettere  la tutela  dei diritti umani  e dello Stato di Diritto, con un conseguente uso arbitrario, illegale e discriminatorio della pena di morte in violazione di principi fondanti  la comunità internazionale (in primis gli inderogabili principi di legalità - art 11 Dichiarazione universale diritti dell'uomo e art 15 ICCPR - ; di limitazione della pena di morte ai "reati più gravi" -  art 6, n. 2 ICCPR, intendendosi per tali quelli di sangue - e del giusto processo - art 14 ICCPR).;

Considerato che il mondo dell'avvocatura svolge un ruolo fondamentale nella promozione di un dialogo tra tutti gli stakeholders che sia fondato su solide argomentazioni giuridiche nei momenti in cui più forti sono le sfide allo Stato di Diritto e ai diritti umani. Gli avvocati sono inoltre coloro che possono individuare e sollevare i casi capitali che presentano criticità, in sede processuale di definizione della pena come in fase di sua esecuzione, davanti ai tribunali nazionali, così come di fronte agli organismi regionali e internazionali,

 

LE PARTI CONVENGONO QUANTO SEGUE

 

 

Art. 1 Finalità

 

Con   il  presente    Protocollo    d'intesa    le  Parti   s1 impegnano    a realizzare  congiuntamente azioni  volte a  promuovere,  in sinergia:

  • il rafforzamento dello stato di diritto nella convinzione che le situazioni d'emergenza si affrontano nel rispetto dei principi contenuti nelle convenzioni internazionali e del giusto processo;
  • il coinvolgimento delle organizzazioni rappresentative del mondo dell'avvocatura e in particolare dei penalisti in Egitto, Somalia e Tunisia nell'attuazione del presente progetto, con l'obiettivo di ottenere un loro patrocinino e una loro attiva partecipazione all'implementazione dello stesso;
  • un'accresciuta conoscenza di quelli che sono gli standard, gli obblighi e gli impegni internazionali oltre che di quelli che sono gli aspetti e le criticità più rilevanti dell'uso della pena di morte sul piano nazionale;

i trend sul piano regionale e globale oltre che della giurisprudenza sulla pena capitale;

una maggiore consapevolezza da parte delle istituzioni (parlamento, magistratura, amministrazione penitenziaria, etc.) così come della società civile dell'effettiva  utilità  del ricorso alla pena di morte per una corretta amministrazione della giustizia;

dibattiti parlamentari e pubblici, con proposte di legge, linee guida per la magistratura, guide per le visite ispettive  sulla pena di morte a partire dagli studi prodotti nell'ambito dell'azione condotta.

Art. 2
Oggetto

Per il raggiungimento delle finalità di cui all'art. 1 le parti attraverso il presente Protocollo individuano le modalità operative ed elaborano il programma per la realizzazione degli obiettivi  comuni nei seguenti ambiti:

  • definizione e diffusione, tra le organizzazioni rappresentative del mondo dell'avvocatura e in particolare tra i penalisti in Egitto, Somalia e Tunisia, di un questionario sulle condizioni di vita nei bracci della morte e sull'esperienza di processi capitali rivolto a chi rischia o è stato condannato alla pena di morte da cui trarre uno studio analitico delle principali criticità dell'uso della pena di morte nel Paese (anno 2017);
  • organizzazione di seminari rivolti ai  penalisti sulla tutela dei diritti di chi  rischia o  è  condannato alla  pena di morte (anno 2018), da realizzare sulla base di uno studio preliminare, nella forma di un sondaggio, sulle difficoltà e sui maggiori bisogni che incontrano gli avvocati  impegnati nella difesa  di  casi capitali  (anno 2017);
  • creazione di un gruppo di avvocati che svolgano una difesa legale pro bono di casi capitali a partire da quelli che, se portati davanti a Corti Supreme, possono risolversi in sentenze che riducano l'ambito di applicazione della pena di morte  con effetti   generali  (2017/19);
  • azioni di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sul tema della pena di morte, a partire dall'adozione di casi particolarmente significativi   (2017/19);
  • costruzione e rafforzamento di alleanze con tutte le organizzazioni internazionali, regionali e nazionali impegnate nella tutela dei diritti umani;
  • azioni volte a verificare il rispetto degli obblighi e degli impegni assunti dai tre Paesi target nei confronti della Comunità internazionale, ispirando la loro azione a quel costante flusso di standard, raccomandazioni e rapporti delle Nazioni Unite, dell'Unione Europea, dell'Unione Africana oltre che dei vari Special Rapporteurs, Esperti indipendeti e Working Groups sulla pena di morte.

 Art.  3
Dati e ricerche

Le Parti si impegnano a favorire  il  confronto e lo scambio di dati, documenti, inform azioni , studi e ricerche al fine di realizzare una più stretta collaborazione per il raggiungimento degli obiettivi di cui al presente Protocollo, con particolare riferimento al rispetto dei diritti fondamentali della persona, all'amministrazione della giustizia, con particolare riferimento al giusto processo, alle condizioni della detenzione, con particolare riferimento ai condannati alla pena capitale.

 

Art. 4 Modalità attuative e referenti

 

  1. Per l'attuazione degli obiettivi e delle finalità di cui al presente Protocollo e per le attività di verifica e di monitoraggio delle iniziative assunte, le Parti si avvalgono delle proprie strutture  e dei propri
  2. Entro trenta giorni dalla data di sottoscrizione del presente Protocollo, ciascuna Parte comunica il nominativo del/dei Referente/i per le attività connesse al presente Protocollo.

È facoltà di ciascuna Parte procedere in qualsiasi momento alla sostituzione del/i proprio/i Referente/i, dandone tempestiva comunicazione all' alt ra.

  1. Per il necessario supporto tecnico scientifico delle proprie attività ed elaborare studi e proposte condivise, le Parti si avvarranno dei rispettivi Uffici Studi, salva la possibilità di coinvolgere organismi terzi o costituirne di nuovi con specifiche finalità e di utilizzare i contributi da questi provenienti, previo accordo fra le parti.
Art. 5
Obblighi comuni

Le Parti si impegnano a garantire la massima diffusione dei contenuti del presente Protocollo d'intesa e delle iniziative  che da  esso derivano  nelle  occasioni istituzionali.

 

 Art. 6
Durata e modifiche

Il presente Protocollo avrà la medesima durata prevista per l'attuazione del progetto "Contenere la pena di morte in tempo di guerra al terrorismo in Egitto, Somalia e Tunisia", approvato dalla Commissione europea (ENI/2016/376-926) della durata di tre anni (2017-2019) e può essere, d'accordo  tra  le Parti, modificato in ogni momento.


Roma, 26 maggio 2017


CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE                         NESSUNO TOCCHI CAINO
Il Presidente                                                         Il Segretario
Avv. Andrea Mascherin                                          On. Sergio d'Elia