INDIA: STUDI UNIVERSITARI PER DUE CONDANNATI A MORTE

L'Alta Corte di Bombay

03 Maggio 2022 :

L'Alta Corte di Bombay il 18 aprile 2022 ha autorizzato due detenuti del braccio della morte del Maharashtra a condurre studi universitari mentre sono in prigione.
I due sono stati condannati a morte nel 2017 per aver violentato e ucciso una ragazza minorenne.
Nell'ordinanza approvata, il collegio dei giudici PB Varale e SM Modak ha affermato che il desiderio dei detenuti di proseguire l'istruzione è "benvenuto" e ha ordinato alle autorità carcerarie di Yerwada, dove si trovano i detenuti, di "adottare un approccio umanitario" e "fornire l'assistenza necessaria" per favorire i loro studi.
I detenuti Jitendra Shinde e Nitin Bhailume sono stati condannati a morte nel novembre 2017 per aver violentato e ucciso una ragazza minorenne nel 2016 a Kopardi, nel distretto Ahmednagar del Maharashtra.
Il governo del Maharashtra ha intanto chiesto all’Alta Corte di confermare le condanne capitali, mentre Shinde e Bhailume si sono rivolti all’Alta Corte impugnando le loro condanne.
Entrambe le questioni sono pendenti presso l’Alta Corte.
Nel 2019, i due hanno presentato una richiesta all’Alta Corte affinché fosse loro permesso di studiare mentre sono in prigione.
Il 18 aprile di quest'anno, l'avvocato del governo del Maharashtra Sangeeta Shinde ha comunicato all’Alta Corte che una volta che il processo di ammissione presso lo Yashwanrao Chavan Open University Divisional Center, a Pune, sarà avviato per l'anno accademico 2022-23, ai due richiedenti sarà concessa l'ammissione.
Il tribunale ha quindi ordinato alle autorità della prigione centrale di Yerawada di prendere le misure appropriate per far seguire ai due detenuti i corsi di loro scelta.
"Osserviamo inoltre che, poiché i richiedenti hanno espresso il desiderio di proseguire il corso accademico presso la Open University, tale desiderio debba essere accolto come gradito passo e che le autorità carcerarie debbano estendere tutta l'assistenza necessaria adottando un approccio umanitario rispetto al desiderio dei richiedenti", ha detto la Corte.

 

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