IRAN - Almeno 76 manifestanti uccisi dalle forze di sicurezza

IRAN - From left, Mahsa Mogouii, Hannaneh Kia, Hadiss Najafi

27 Settembre 2022 :

Almeno 76 manifestanti uccisi dalle forze di sicurezza.
Nell’11° giorno di disordini dopo l’uccisione della giovane Masha Amini.
La maggior parte delle famiglie è stata costretta a seppellire silenziosamente i propri cari di notte e ha subito pressioni per non tenere funerali pubblici. Molte famiglie sono state minacciate di denuncia se avessero pubblicizzato le morti. Le interruzioni di Internet continuano a causare ritardi nella raccolta indipendente di informazioni.
Video e certificati di morte ottenuti da Iran Human Rights confermano che contro i manifestanti vengono sparate munizioni, non proiettili di gomma come spesso sostiene la polizia.
Iran Human Rights chiede l’attenzione della comunità internazionale sulle continue uccisioni di manifestanti, sulla violenza e i ripetuti casi di tortura per ottenere dalle persone arrestate false confessioni da riprendere in televisione per far credere che le proteste siano il frutto di “provocazioni da parte di potenze straniere”.
Il direttore di IHR, Mahmood Amiry-Moghaddam ha dichiarato: “Il rischio di tortura e maltrattamenti dei manifestanti è grave e l'uso di proiettili veri contro i manifestanti è un crimine internazionale. Chiediamo alla comunità internazionale di adottare in modo deciso e unito misure pratiche per fermare l'uccisione e la tortura dei manifestanti”. Ha aggiunto: “Il mondo deve difendere le richieste del popolo iraniano per i suoi diritti fondamentali”.
Secondo le informazioni ottenute da Iran Human Rights, almeno 76 persone sono state uccise durante le manifestazioni in tutto il paese dopo l'omicidio di Mahsa Amini da parte della polizia la scorsa settimana. Tra le vittime ci sono almeno sei donne e quattro bambini. Nonostante la sanguinosa repressione, ieri forti proteste si sono svolte a Teheran, Yazd e Karaj
I decessi sono stati registrati in 14 province: Mazandaran: 25 persone; Gilan: 10 persone; Azerbaigian Occidentale: 11 persone; Kermanshah: 6 persone; Kurdistan: 6 persone; Alborz: 4 persone; Teheran: 3 persone; Kohgiluyeh e Boyer Ahmad: 2 persone; Isfahan: 2 persone; Khorasan-Razavi: 2 persone; Zanjan: 2 persone; Semnan: 1 persona; Qazvin: 1 persona; Ilam: 1 persona; Azerbaigian Orientale: 1 persona.
Al momento di scrivere, l’agenzia di stampa governativa IRIB ha confermato 41 morti.
Non si sa quanti manifestanti siano stati arrestati, ma si stima che siano centinaia, compresi molti attivisti dei diritti umani.
Negli ultimi 5 giorni, per ostacolare lo scambio di informazioni tra i manifestanti, in molte città è stata interrotta la connessione internet. Instagram, WhatsApp, Signal, Google Play e App Store sono tutti inattivi e i loro siti Web sono stati filtrati.
Mahsa Amini era una ragazza di 22 anni di Saqqez (Kurdistan) che si era recata a Teheran con la sua famiglia per visitare i parenti, quando, il 14 settembre, è stata arrestata dagli agenti della Polizia Morale il 14 settembre. Poco dopo è svenuta alla stazione di polizia di Vozara ed è andata in coma. Secondo dei testimoni, Mahsa è stata picchiata dagli agenti sia al momento dell’arresto, sia sul furgone che l’ha portata via, sia alla stazione di polizia. È stata ufficialmente dichiarata morta all'ospedale di Kasra il 16 settembre.
Alcuni dei rapporti provenienti dall'Iran e diffusi nel mondo dalle Ong di esuli iraniani contengono i nomi delle vittime dei disordini, comprese alcune giovani donne coraggiose.
Aysan Madan Pasand, uccisa il 19 settembre per un pestaggio da parte delle forze di sicurezza. Il regime ha intimidito e ordinato alla famiglia di dichiarare che la figlia aveva una malattia.
Ghazaleh Chalavi, 33 anni, uccisa il 20 settembre, ad Amol; colpita alla fronte dalle forze dell'ordine.
Minoo Majidi, 62 anni, uccisa dalle forze di sicurezza il 20 settembre a Kermanshah a colpi d’arma da fuoco.
Hannaneh Kia, 23 anni, uccisa dalle forze di sicurezza il 20 settembre a Nowshahr.
Hadiss Najafi, 20, 20 settembre 2022, a Mehrshahr di Karaj; fucilato dalle forze di sicurezza.
Mahsa Mogouii, 16 anni, uccisa a colpi d’arma da fuoco il 20 settembre a Fuldshahr, Isfahan.
Hediyeh Naimani, 25 anni, ferita dalle forze di sicurezza il 22 settembre in strada a Nowshahr, e morta poco dopo in ospedale.

https://iranhr.net/en/articles/5500/
https://women.ncr-iran.org/2022/09/25/iran-protests-spread-to-146/

 

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