POLONIA: ATTIVISTA SVEDESE DEL FALUN GONG RISCHIA LA CONDANNA A MORTE SE ESTRADATO IN CINA

Li Zhihui

13 Gennaio 2021 :

L'attivista svedese del Falun Gong Li Zhihui, 53 anni, rischia di essere estradato in Cina e condannato a morte nel caso venga consegnato dalla Polonia, Paese in cui si trova detenuto da quasi due anni. Il Ministero degli Affari esteri svedese sta seguendo il caso e, secondo il giornale svedese Expressen, ha espresso le proprie preoccupazioni in una lettera inviata alla controparte polacca. Nella lettera il Ministero ha spiegato che c'è un grande rischio che il cittadino svedese possa essere condannato a morte nel caso venga consegnato alla Cina.
Formalmente, Li Zhihui è ricercato dalla Cina tramite l'Interpol perché sospettato di reati finanziari.
Peter Dahlin dell'organizzazione per i diritti umani Safeguard Defenders, ritiene tuttavia che la Cina voglia punirlo per il suo impegno nel Falun Gong.
Il Falun Gong è un movimento bandito in Cina poiché il governo lo considera una potenziale minaccia a causa delle sue dimensioni, della sua autonomia dallo Stato e dei suoi insegnamenti spirituali.
Secondo Safeguard Defenders e Polish News, Li Zhihui era un uomo d'affari di successo in Cina prima di venire in Svezia nel 2012. Ha ricevuto la cittadinanza svedese nel 2016 e si dice che sia stato attivo nel movimento del Falun Gong.
Li Zhihui è stato arrestato all'aeroporto di Varsavia nel marzo 2019 mentre viaggiava tra Svezia e Bulgaria.
La prossima settimana, la Corte Suprema polacca deciderà se estradare Li Zhihui in Cina o meno. I tribunali inferiori in Polonia hanno autorizzato l’estradizione a seguito delle promesse dell'ambasciata cinese che i suoi diritti non saranno violati. Ma Peter Dahlin dubita che le promesse cinesi valgano qualcosa e in un'intervista con Expressen ha detto esserci un lungo elenco di casi in cui la Cina ha fatto promesse su come le persone sarebbero state trattate. Poi quelle promesse vengono ignorate non appena le persone rientrano in Cina.
Il ministero degli Esteri svedese afferma in una e-mail inviata a Expressen che l'ambasciata svedese a Varsavia sta seguendo da vicino la questione e che la Repubblica Popolare cinese non soddisfa i criteri di certezza del diritto. Il sistema legale è sotto il controllo del Partito Comunista e quindi non è indipendente.

 

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