ARABIA SAUDITA: CONDANNATO A MORTE PER AVER CRITICATO IL GOVERNO SUI SOCIAL MEDIA

Il principe Mohammed bin Salman

06 Settembre 2023 :

L'Arabia Saudita ha condannato a morte una persona che ha espresso critiche sui social media nei confronti del governo e denunciato corruzione e violazioni dei diritti umani nel Paese, hanno dichiarato all'AFP il 28 agosto 2023 suo fratello e altri che conoscono il caso.
La sentenza è stata emessa contro Mohammed al-Ghamdi a luglio dalla Corte Penale Speciale, un'istituzione segreta istituita nel 2008 per giudicare casi di terrorismo, che ha una storia di processi iniqui sfociati in condanne a morte.
Le accuse contro al-Ghamdi includono cospirazione contro la leadership saudita, attacco alle istituzioni statali e sostegno all'ideologia terroristica, hanno detto all'AFP fonti informate sui dettagli del caso.
I funzionari sauditi non hanno risposto alla richiesta di commento da parte dell'AFP.
Gli attivisti per i diritti umani affermano che il caso evidenzia un’intensa repressione delle critiche pubblicate sui social media, anche tramite account che hanno pochi follower.
Saeed al-Ghamdi, fratello di Mohammed e attivista che vive in esilio fuori dall'Arabia Saudita, ha affermato che le accuse contro Mohammed sono almeno in parte basate su post su X, ex Twitter, che criticavano il governo ed esprimevano sostegno a "prigionieri di coscienza" come Salman al-Awda e Awad al-Qarni, due religiosi che sono stati incarcerati.
Secondo il Centro del Golfo per i Diritti Umani, l'account su X di Mohammed al-Ghamdi aveva solo nove follower.
"I tribunali sauditi stanno intensificando la repressione, rivelando pubblicamente le vuote promesse di riforma fatte dalle autorità", ha affermato Lina al-Hathloul, responsabile del monitoraggio e della comunicazione del gruppo per i diritti ALQST.
"Come può il mondo credere che il Paese si stia riformando quando sta per tagliare la testa a un cittadino che ha twittato su un account anonimo con meno di 10 follower?"
L’Arabia Saudita è oggetto di frequenti critiche per il suo uso frequente della pena di morte.
Le persone giustiziate lo scorso anno sono state 147, secondo un conteggio dell’AFP, mentre quest'anno si sono finora registrate 94 esecuzioni.
I resoconti dei media statali non specificano la modalità di esecuzione, tuttavia le decapitazioni erano in passato molto comuni.Sotto il principe ereditario Mohammed bin Salman, sovrano de facto dell'Arabia Saudita, il Paese persegue un ambizioso programma di riforme noto come Vision 2030, inteso a trasformare il regno da realtà chiusa a destinazione turistica e commerciale globale.
Le autorità saudite continuano tuttavia a farsi notare per la situazione dei diritti nel Paese, suscitando un'ampia condanna lo scorso anno per le pesanti condanne detentive inflitte a due donne per post sui social media critici nei confronti del governo.
Il clima politico "è inquinato da repressione, terrore e arresti politici solo per aver espresso un'opinione, anche con tweet o like a tweet che criticano la situazione", ha detto Saeed al-Ghamdi.

 

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